Neopopulismi by Graziano Paolo;

Neopopulismi by Graziano Paolo;

autore:Graziano, Paolo; [Graziano, Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Politica, Farsi un'idea
ISBN: 9788815350527
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2018-09-14T22:00:00+00:00


United Kingdom Independence Party

L’ultimo caso considerato in questa breve rassegna di partiti esclusivi è l’United Kingdom Independence Party – UKIP – che ha riscosso tanta attenzione mediatica nel corso degli ultimi anni a causa del suo ruolo determinante nel creare le condizioni politiche per l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea (Brexit). La storia di UKIP richiama molto da vicino la nascita dei partiti neopopulisti esclusivi scandinavi intorno alla metà degli anni Novanta. UKIP nasce nel 1993 con un obiettivo dichiarato fin nel nome del partito: ottenere la fuoriuscita del Regno Unito dall’Unione europea. Il profilo anti-europeista è evidente fin dalla nascita, così come è evidente il ruolo giocato dal fondatore e leader del partito, Nigel Farage. Va ricordato, tuttavia, che inizialmente il ruolo più importante è ricoperto da un professore della London School of Economics, Alan Sked, che in un’intervista illustra in modo lucido le ragioni della fondazione del partito: «le persone normali dovrebbero gestire le proprie questioni in autonomia e non vogliamo essere governati da un comitato di burocrati non eletti».

All’iniziale orientamento anti-europeista, con l’ascesa alla segreteria del partito di Farage (2006), si aggiunge con forza crescente il tema della necessità di contenere l’immigrazione. L’ideologia sottile, in cui è centrale la definizione del popolo «normale» come un popolo che vuole governarsi da solo e non essere governato da un comitato di burocrati non eletti, si arricchisce di un nuovo nemico: l’immigrato. Inoltre, ulteriore bersaglio intermedio della critica di Farage diventa la classe politica britannica che ha consentito con l’incremento degli immigrati – in particolare, in seguito all’allargamento del 2004 – di ridurre i servizi pubblici erogati ai cittadini britannici. Nel caso di UKIP, l’accezione con la quale viene utilizzata la nozione di popolo è netta. Il popolo deve essere sovrano e non deve sottoporsi al giogo rappresentato dalle istituzioni comunitarie, né «invaso» da immigrati che non hanno gli stessi usi e costumi dei nativi.

Sotto il profilo dello stile comunicativo, non solo è stata notata la notevole abilità oratoria di Farage ma anche la sua tendenza a entrare in diretto contatto con il «popolo». A partire dalle foto che lo ritraggono nei pub con una birra in una mano e una sigaretta nell’altra, e attraverso l’utilizzo di un lessico diretto («Let us get our country back!» – «Lasciateci tornare in possesso del nostro paese!»), si pone sullo stesso livello dell’uomo della strada a cui vuole assomigliare e a cui si vuole rivolgere. Si fa appello all’emotività dell’uomo medio, enfatizzando i simboli della «britannicità» per colpire l’immaginario degli elettori e mostrarsi come gli unici degni di fiducia perché simili al popolo.

Sotto il profilo organizzativo, e più specificamente della leadership, fino a quando Farage rimane segretario del partito (2015 – con piccole parentesi nel corso degli anni) viene accusato da più parti di imprimere uno stile autoritario alla vita del partito, e la personalizzazione viene percepita come assoluta, al punto da far dire nel 2015 alla BBC «UKIP is Farage». In effetti, il successo di UKIP – passato in pochi anni dal



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